La scorsa settimana ho fatto letteralmente le ore piccole nel leggere il fumetto che vi consiglio oggi. Il bello è che, nonostante le ore di sonno perse (e vi assicuro: ne ho perse davvero parecchie) non sono arrivato nemmeno a metà.
Di cosa sto parlando?
Ma di Hajime no Ippo, naturalmente!
Manga ideato da George Morikawa alla fine degli anni ’80, “L’inizio di Ippo” ha all’attivo quasi 1100 capitoli e oltre 100 volumi. Ed è attualmente in prosecuzione (SBABAM!).
Si tratta di una vera e propria epopea sportiva, potentissima, monumentale.
La storia, almeno all’inizio, è semplicissima: il giovane Ippo, timido e maldestro, viene perseguitato da un gruppo di bulli. Almeno fino a quando, durante un pestaggio, non è salvato da Takamura, giovane pugile che lo sprona a dare il meglio di sé.
L’incontro con Takamura cambia radicalmente la vita di Ippo, che inizia a interessarsi al pugilato. Sport nel quale, eccezionalmente, sembra davvero portato. Inizia così l’apprendistato di Ippo nel mondo della boxe, un mondo fatto di fatica, sudore, sacrifici e pochissima remunerazione.
Naturalmente, come ogni spokon degno di tale nome, Ippo incontra lungo il suo cammino avversari sempre più forti, tenaci e apparentemente imbattibili.
Non posso dare ancora un giudizio “definitivo”, dato che sono a metà e mi mancano ancora un 500 capitoli per mettermi in pari (ma quando sarà prometto un articolone #totaletombale(, ma quello che ho letto fino adesso mi ha davvero colpito. La mia paura infatti, dopo un tot di capitoli, è che Hajime no Ippo potesse risentire della “Sindrome da Tsubasa”, ovvero che il protagonista, incontro dopo incontro, diventasse un padreterno senza subire mai una sconfitta. Invece, per fortuna, non è così. Ippo le sue belle batoste, sia negli incontri che negli sparring partner, le prende.
Soprattutto mi sta molto piacendo l’andazzo che la serie sta prendendo: da uno spokon “di periferia”, dove si sfidavano pugili locali, la scena si sposta piano piano, gradualmente e senza forzature a scenari via via sempre più importanti: tornei regionali, nazionali, internazionali, mondiali. E ad eccezione di Takamura, che fa effettivamente il verso ai protagonisti degli spokon “imbattibili”, tutti gli altri protagonisti invece sono umanissimi e caratterizzati davvero bene. Soprattutto Morikawa non lascia mai nessuno per strada, tanto che spesso e volentieri rivediamo in azione molti dei pugili che hanno affrontato Ippo in passato.
Se non avete nulla da leggere e cercate un fumetto adrenalinico, ottimamente gestito, con personaggi indimenticabili e scontri che vi faranno fare un tifo indiavolato (e vi assicuro che tiferete per un botto di personaggi), Hajime no Ippo è il fumetto che fa per voi.
E lo so: 1100 capitoli fanno paura. Ma una volta iniziato, è difficile smettere.
Parola di Buta.
Ci torniamo su tra qualche tempo, comunque…
E voi? L’avete mai letto?
Che ne pensate?
Di cosa sto parlando?
Ma di Hajime no Ippo, naturalmente!
Manga ideato da George Morikawa alla fine degli anni ’80, “L’inizio di Ippo” ha all’attivo quasi 1100 capitoli e oltre 100 volumi. Ed è attualmente in prosecuzione (SBABAM!).
Si tratta di una vera e propria epopea sportiva, potentissima, monumentale.
La storia, almeno all’inizio, è semplicissima: il giovane Ippo, timido e maldestro, viene perseguitato da un gruppo di bulli. Almeno fino a quando, durante un pestaggio, non è salvato da Takamura, giovane pugile che lo sprona a dare il meglio di sé.
L’incontro con Takamura cambia radicalmente la vita di Ippo, che inizia a interessarsi al pugilato. Sport nel quale, eccezionalmente, sembra davvero portato. Inizia così l’apprendistato di Ippo nel mondo della boxe, un mondo fatto di fatica, sudore, sacrifici e pochissima remunerazione.
Naturalmente, come ogni spokon degno di tale nome, Ippo incontra lungo il suo cammino avversari sempre più forti, tenaci e apparentemente imbattibili.
Ippo e i suoi grandi rivali!
Non posso dare ancora un giudizio “definitivo”, dato che sono a metà e mi mancano ancora un 500 capitoli per mettermi in pari (ma quando sarà prometto un articolone #totaletombale(, ma quello che ho letto fino adesso mi ha davvero colpito. La mia paura infatti, dopo un tot di capitoli, è che Hajime no Ippo potesse risentire della “Sindrome da Tsubasa”, ovvero che il protagonista, incontro dopo incontro, diventasse un padreterno senza subire mai una sconfitta. Invece, per fortuna, non è così. Ippo le sue belle batoste, sia negli incontri che negli sparring partner, le prende.
Soprattutto mi sta molto piacendo l’andazzo che la serie sta prendendo: da uno spokon “di periferia”, dove si sfidavano pugili locali, la scena si sposta piano piano, gradualmente e senza forzature a scenari via via sempre più importanti: tornei regionali, nazionali, internazionali, mondiali. E ad eccezione di Takamura, che fa effettivamente il verso ai protagonisti degli spokon “imbattibili”, tutti gli altri protagonisti invece sono umanissimi e caratterizzati davvero bene. Soprattutto Morikawa non lascia mai nessuno per strada, tanto che spesso e volentieri rivediamo in azione molti dei pugili che hanno affrontato Ippo in passato.
SBABAM!
Se non avete nulla da leggere e cercate un fumetto adrenalinico, ottimamente gestito, con personaggi indimenticabili e scontri che vi faranno fare un tifo indiavolato (e vi assicuro che tiferete per un botto di personaggi), Hajime no Ippo è il fumetto che fa per voi.
E lo so: 1100 capitoli fanno paura. Ma una volta iniziato, è difficile smettere.
Parola di Buta.
Ci torniamo su tra qualche tempo, comunque…
E voi? L’avete mai letto?
Che ne pensate?
Era uno di quelli che mi spaventava per l'enorme mole di capitoli all'attivo e la parola IN CORSO.
RispondiEliminalo leggerò :D
A spaventare spaventa, poi lo inizi e passa la paura. :3
EliminaArticolo sceso dal cielo! Proprio quello che mi serviva!
RispondiEliminaPiù che altro questa è la segnalazione del lunedì, poi l'articolo vero lo facciamo più in là. :3
EliminaNe sentivo spesso parlar bene , ma per la mole di capitoli ho sempre lasciato perdere ed inoltre come te temevo che la sindrome tsubasa fosse inevitabile , ma magari dopo questo articolo un pensierino ce lo faccio
RispondiEliminaPer fortuna no, niente "sindrome Tsubasa"
EliminaIo l ho letto fino al cap 900-950 circa, devo recuperare molto. C'è da dire che è una figata spaziale di manga (anzi l anime è fatto ancora meglio, sorprendentemente). Però c'è anche da dire che è lunghissimo, ha una marea di personaggi e spesso la tira per le lunghe (e spesso le "saghe" sono molto simili - es. Ippo contro il campione di turno, ippo si allena ma perde, poi si riallena e vince per poco dopo un match sofferto). Comunque molto fatto bene ed appassionante, ottimo per chi vuole divertirsi con un manga
RispondiEliminaDiciamo che arrivato a un certo punto l'autore se n'è accorto, tant'è vero che i combattimenti di Ippo sono inframmezzati da quelli dei suoi amici e dei suoi avversari. E spesso sono anche più belli (per dire, quello di Eiji Date contro il campione del mondo messicano, o quello del compagno di Ippo contro il fratello della sua "fidanzata" sono più belli di molti combattimenti di Ippo stessi).
EliminaCi sta poi che le dinamiche siano "simili", ma quello è il limite degli spokon. Anche in Slam Dunk le dinamiche sono uguali per tutti e 30 i volumi, se ci pensi. Idem in Captain Tsubasa. ;)
Beh, lo sport è sempre quello dopotutto! XD
EliminaIniziato tre giorni fa. Sono solo al capitolo 20 ma mi ha già preso tantissimo. Sembra davvero interessante. Mai avuto paura della lunghezza di alcune serie (leggo One Piece) ma solo di quelle dichiarate infinite. Spero di andare incontro ad un grande manga!
RispondiEliminaPoi fammi sapere (quando sarà) com'è il resto ;)
EliminaNon mancherò :)
EliminaCaspita... e noi che pensiamo che One piece è lungo (ma sta prendendo quella piega, ehehe).
RispondiEliminaPenso che solo Kochikame sia imbattibile: che se non erro sta a 193.
sommo...è uno dei miei fumetti preferiti, veramente il manga della vita...senza dubbio nella top 5 dei miei fumetti del cuore <3
RispondiEliminaNon amo gli spokon... Preferisco gli anime... Quando avrò un momento di noia magari lo prenderò
RispondiEliminaGuarda che lo "spokon" è un genere di anime e fumetti. XD
EliminaNon amo gli spokon... Preferisco gli anime... Quando avrò un momento di noia magari lo prenderò
RispondiEliminaSembra molto figo, ma facciamo così: prima finisco di recuperare Rocky Joe :)
RispondiEliminaInutile! Le opere sulla boxe hanno quel fascino particolare! Forse perché è uno sport dove vediamo il protagonista veramente soffrire. Boh!
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